martedì 25 novembre 2008

MOSTRUOSO TALENTO


Durante una delle sue frequenti
peregrinazioni in luoghi d'arte,
il nostro direttore, come al solito
attento a non farsi sfuggire
ghiotte occasioni di giovani
talenti, è rimasto folgorato dal dipinto
qui raffigurato.

Come gli attenti lettori potranno
notare trattasi di pittura di
livello eccelso: si notino i magistrali colpi
di pennello, la capacità di restituire l'espressività del soggetto
raffigurato, la drammaticità del cromatismo e soprattutto
il sopraffino tratto pittorico che conferisce all'insieme
quella organicità che è tipica dei capolavori.

Inoltre è innegabile la straziante verità che
scaturisce dall'osservazione attenta del soggetto,
una figura in cui il colore rosso significa dolore e
desiderio di vendetta, il blu composta disperazione
e il cielo striato di tutti i colori l'avvenire colmo di sensazioni
e accadimenti tragici.
Dato quindi per certo il mostruoso talento
che è proprio dell'autore del dipinto raffigurato,
si tratta adesso di fare appello all'amore per l'arte
dei lettori del Sudiciume che so essere smisurato.
Vogliamo lasciare morire di fame un artista
che per maestria è accomunabile a Gaugin,
un giovane genio che d'ora in poi vorrei
fosse chiamato col suo nome proprio e cioè MAESTRO.
Insomma l'opera d'arte è visibile nella galleria privata
del maestro sita in St Jean Cap Ferrat, ore pasti, no perditempo.
Anche se il direttore rifugge l'aspetto venale
e schifa la banconota di valuta forte,
si prodiga cionondimeno alla divulgazione
del messaggio pittorico alto e proprio
perché alto, commisurata deve essere la sua quotazione.
Per tale ragione il prezzo a base d'asta è fissato in 150.000,00 euri
che francamente servirebbero per comprare una cornice degna
dell'opera in essa contenuta.
Attendiamo dunque le offerte dei lettori del Sudiciume
che son sicuro arriveranno numerose e generose come al solito.
Il vostro.


giovedì 2 ottobre 2008

EXPO 2015

Il direttore quale cittadino onorario
del capoluogo lombardo ha accolto con sommo piacere
la notizia dell'assegnazione da parte degli organismi competenti
dell'esposizione universale da tenersi in Milano nel 2015.
Una migliore scelta non si poteva fare.
La capitale morale, l'industriosa città,
il sobrio ed elegante centro del settentrione
dà lustro all'Italia tutta.
Non c'è dubbio che tutte le altre città
della penisola guardano a Milano come ad un esempio
da imitare con i servizi che funzionano,
un comune che più che un'istituzione
è un amico fraterno, un sindaco che più che un pubblico ufficiale
è una zia comprensiva ed affettuosa, una coscienza civile
che costituisce modello in tutta Europa.
Il Sudiciume reloaded quindi non può che unirsi
al coro dei grandi estimatori del capoluogo lombardo
e del suo spirito meneghino: tuttavia una domanda
tormenta ormai dalla data di assegnazione il nostro
direttore che come al solito, data la sua profonda sensibilità, costituisce
cartina tornasole per buona parte dei dubbi ancestrali dei suoi lettori.
Questo quesito che nasce da un travaglio interiore e da una profonda analisi
del fenomeno EXPO, continua a ripresentarsi nella mente della nostra guida
quasi come i peperoni trangugiati a cena, questa domanda assilla la mente
fertile e fervida del nostro leader, ne impedisce quasi qualsiasi altro ragionamento
impedendogli nelle ore notturne il sonno ristoratore.
Poichè Il Sudiciume è da sempre arena di confronto democratico, il direttore
abusando del suo illimitato potere osa sottoporlo all'attenzione dei suoi
lettori perchè essi possano esprimere liberamente i loro commenti al proposito
e liberare finalmente il direttore da tale tormento trasformandolo in estasi.
Ecco come un afflato romantico, la domanda che vaga nell'aire si concretizza nelle
seguenti righe:

"Ma all'Expo, noi, che cazzo esponiamo???"

Ecco finalmente l'esorcismo è avvenuto, il beluino travaglio
ha lasciato spazio alla quiete e alla riflessione.

Il direttore, da notorio precursore, lascia dunque ai lettori
l'iniziativa nella ricerca delle risposte e assoluta libertà nelle proposte.

A presto dunque con nuove sfide per le brillanti menti degli affezionati abbonati.

mercoledì 21 maggio 2008

Nessuno più ci guarda ma noi abbiamo le stelle dalla nostra parte


E' il titolo della canzone che sto scrivendo.
Le note le ho tirate giù come con il tiro al piccione.
Spennacchiate son venute giù, e fischiando sono atterrate.
Non sono le note più nobili del mondo, ma suonano veraci.

Di parole non ne ho molte,
si sono stufate di me,
mi hanno gradualmente abbandonato,
lasciandomi solo sul mottarozzo a guardarle
precipitare giù.

Qualcuna è rimasta incastrata sull'orlo del precipizio.
La paura ha fatto cambiare loro di significato.
Avevo salvato "Stelle" e son diventate "Cadenti"
Avevo salvato "Cuore" e si è trasformato in Crepacuore!

Avevo salvato anche "te" ma tu non ci sei più.

Nessuno ci guarda più ma noi abbiamo le stelle dalla nostra parte.

giovedì 8 maggio 2008

E adesso le vacanze!!

Tra poco iniziano le vacanze e siamo tutti contenti.

Dobbiamo iniziare a prenotare voli, barche, navi,auto a noleggio, deltaplani,

rafting, parapendio,paraculi.

Insomma prepariamoci per l'esodo.

Abbandoniamo tutto.

Lasciamoci andare a dei cocktail party.

Lasciamoci andare agli autogrill.

Riempiamo la macchina di porcelli che cantano "Una lacrima sul viso"

Ho comprato la compilation in offerta speciale dei Dik Dik

Sono dentro una bolla di daygum.

Sono felice come un happydent.

Sono molle sul sedile della mia vettura e assomiglio a un bufalino.

Guardo fuori nello specchietto retrovisore e vedo tutti i posti in cui son stato.

Vedo la mia faccia di dieci anni fa, vedo quello che ero e schiaccio ancor più forte

sull'accelleratore.

Poi afferro il telefono cellulare, apro il finestrino, getto l'auricolare, parlo col vivavoce

che mi dice che non mi aveva mai sentito così brillante.

Sento il vento tipico delle alture di Ceriale che ormai conosce il mio cuoio capelluto

che solletica l'immaginazione.


Mi chiedo se questo era il destino che mi aspettavo quando ero bambino.

Passare gran parte della propria esistenza sulla riviera di Ponente,

anzi sull'autostrada che la percorre.

Si è sempre stato il mio sogno quello

di spiccare il volo dall'area servizio Conioli.

Oppure sposarsi nell'area parcheggio Castellaro.

Che cosa c'è di più poetico che vedere tramontare il sole in coda a Spotorno.

Quello che mi dà sollievo è che potrò assistere ai miracoli della natura con tutta calma

perché con l'estate i fans di Ponente diventano milioni di migliaia e le autovetture

sono tante e variopinte e la volontà di intasarsi è irrefrenabile.

Questa estate punterò verso est, verso il trionfo caucasico, verso

il depresso tagiko, verso l'esuberante polacco.

Spostiamo San Remo ad Amburgo.

Ceriale nella Selva Nera.

Delirio perenne.

martedì 19 febbraio 2008

IL DIRETTORE IN REHAB

La redazione rende noto alla folta platea

che il nostro direttore, seguendo la moda

del momento, ha deciso di passare

un certo periodo della sua esistenza in

una clinica per disintossicarsi da tutto.

D'altra parte anche

altre personalità di spicco

come Britney Spears, Amy Winehouse

e Lindsay Lohan hanno deciso di passare

uno sprazzo della loro esistenza in luogo di

rinascita fisica e morale.

Per questa ragione il nostro non darà più notizie di
sé per un pò e lascerà alla folta schiera dei suoi scatenati fans
il compito di colmare l'enorme vuoto venutosi a creare.

A presto.

lunedì 4 febbraio 2008

PAURA


Non ci resta che fissare gli occhi
magnetici del nostro direttore per
esorcizzare la paura, per trovare
nella loro languida bellezza
la ragione della nostra pusillanime
esistenza.
Joie de vivre.

mercoledì 23 gennaio 2008

DOM QUIXOTE


Tutte le mattine percorre con il suo
scassato destriero, dotato di scudo
del Tucano, le tortuose vie
che portano all'officina.
Vederlo tutto di nero vestito
produce sordidi pensieri
in tutte le leggiadre fanciulle
che popolano il borgo alle prime luci del giorno.
Il portamento regale, la destrezza nel condurre
la fiera, il modo scaltro di superare gli ostacoli lungo il percorso
sono già alla base di leggende metropolitane
che si trasmettono nei corridoi della
via ferrata sotterranea (subway)
e nelle botteghe dei conciatori del centro (Camper di Via Torino).
Sotto l'elmo anch'esso nero, indossa prodigiosa
maschera, dalla sua bella tessuta, che impedisce
la visione del suo viril viso ai più, ma garantisce
al nostro il controllo dei suoi rivali che ne vogliono
impedire il primato sulle strade meneghine.
Ma la battaglia più dura ch'egli è obbligato a combattere
è contro i grandi tramvai gialli e verdi che scorrono
imperturbabili sulle vie obbligate e che non fanno
caso alla leggendaria figura che inebria con
la sua presenza la fredda mattina o il triste meriggio
del caput loci lombardo.
Anzi per dirla tutta, to say it all, essi con fare spavaldo
e noncurante cercano in tutti i modi di affettare il nobile
didietro del nostro eroe, sonando minacciosi il loro infernal trillo
ogniqualvolta egli avvolto dalla sua aura di invincibilità
li dribbla a due a due per raggiungere libero dall'incombenza
il primato al semafero.
Talvolta però anche uno spirto impavido come il nostro,
shit himself inside his trousers, che in volgar idioma tradotto
significa che non aspetta la sosta al luogo di ristoro
per dar libero sfogo alle sue vigorose espressioni corporee,
poiché i tramvai felloni sfidandolo a singolar tenzone,
lo imprigionano in mezzo ai loro ferrici corpi
del color dell'inferno, trasformando il nostro
e il suo destriero in smilzo ripieno d'odioso fast food
(cheese burger).
Ma nulla può impedire l'avanzar imperterrito del nostro
eroe che sempre ogni dì raggiunge la stamperia
del suo indipendente foglio che allieta con storie
piccole e grandi slanci sentimentali tutta la generazione
dei suoi amabili coetanei e ispira con le sue mitologiche
gesta le generazioni vetuste e pivelle.

lunedì 7 gennaio 2008

OPA SUL SUDICIUME




Il vuoto di potere che si è venuto
a creare durante il congedo natalizio
sembra aver stimolato cordate di falchi
senza scrupoli che hanno dato inizio
alla scalata per la proprietà della nostra testata.
Asserragliato nel suo quartier generale,
il nostro direttore cerca di parare con
il suo solito indomito coraggio le bordate
di questi feroci riders che cercano in tutti modi
di accaparrarsi la nostra gioiosa testata e mettere a
tacere il nostro organo di libera espressione.

Pare che Rupert Murdoch abbia espresso
un chiaro interessamento per la nostra testata
perché dopo il Wall Street Journal, il suo piano
di sviluppo prevederebbe l'acquisizione di
affermato organo di informazione diffuso
soprattutto tra i quasi quarantenni in crisi.


Il nostro direttore è convinto che i soldi non facciano
la felicità anche se si è reso conto che è sempre più solo
in questa fragile convinzione visto che alla domanda sul regalo
di natale più gradito, i suoi lettori hanno risposto in massa 15.000,00 euro
privilegiando solo per un pelo, ( e che pelo osererebbe dire qualche volgare commentatore)
la signora Gisele Bundchen.

Allora il nostro si chiede adesso, roso dal dubbio e dalla sua alta statura morale:
lasciare che le multinazionali, le industrie della comunicazione, la BBC, Discovery Channel, Disney Channel si accaparrino il nostro povero ma ricchissimo di idee Sudiciume 2007 (ormai 2008)attraverso offerta economica che permetterebbe al nostro direttore di vivere di rendita,farsi la barca e dar inizio alle tipiche imprese un pò beote del classico tycoon della comunicazione, tipo:
  • salire sulla Torre Branca nudo ma con un fiore in mano e il bandana del Sudiciume che recita "C'ho in testa solo Il Sudiciume",

  • imporre alla propria redazione di buttarsi dalla Torre Branca con macchina aerea concepita dallo stesso direttore che schiantandosi sulla Triennale darebbe vita a opera d'arte del filone "Very Instant Art"

  • dar vita ad una compagnia aerea low cost che trasmette in perpetua rotazione solo film tipo "Lo chiamavano Trinità" sui voli nazionali e "Continuavano a chiamarlo Trinità" su quelli transoeceanici con hostess vestite da geishe con kimoni marchiati "Il Sudiciume è il mio mestiere"

  • decidere di risalire il fiume Hudson a nuoto in compagnia dei salmoni durante la stagione degli amori con una tuta griffata che recita "Col Sudiciume sei sempre controcorrente!!"
oppure perseverare nella sua
ostinata e forse miope difesa dell'indipendenza
dell'organo di informazione.

Il nostro seppur con opinione già formata, chiede al suo folto pubblico
di lasciare commenti in proposito, sicuro che la lungimiranza
della sua folta platea saprà consigliarlo nel modo più opportuno.

Intanto l'eccitazione per l'ideazione di ulteriori imprese impossibili rende il nostro
direttore sempre più instabile e preda dei suoi deliri più profondi.

Si spera solo che non si faccia vivo Ricucci.